Questo il video che riassume le attività dell'anno scorso:
ALCUNI NUMERI:
- 881 le visite agli articoli che raccontano le nostre attività contro i 35.000 dell’anno precedente
- Si stimano almeno 18.000 presenze degli studenti alle iniziative (16.000 nell’anno precedente) tra cui circa 8.050 in presenza e il resto in streaming online. La stima delle presenze online potrebbe essere in difetto, perché non tutte le classi si sono iscritte e la presenza online di una classe in aula segnala un solo accesso sul contatore, ma in realtà è presente da remoto l’intera classe.
- 200 le presenze (online e no) degli adulti agli eventi (2.300 nell’anno precedente)
- Circa 400 attestati di formazione rilasciati ai docenti
- 999 account hanno rivisto in differita i video relativi alle attività, tra cui molte classi, che hanno trovato comodo poter seguire gli eventi secondo le proprie tempistiche. Anche in questo caso molte visite/accessi sono di classi, per cui i numeri andrebbero moltiplicati
- 000 persone raggiunte su Facebook e 3.965 interazioni (+134% rispetto all’anno precedente) e circa 2.000 account raggiunti su Instagram
RISULTATI DEI MONITORAGGI SUL PERCORSO:
Il progetto prevede la produzione di un questionario online da somministrare agli studenti delle scuole della Secondaria di II Grado con la collaborazione della Consulta Provinciale degli Studenti, sulle skills tipiche del volontario, sull’atteggiamento e sulle esperienze dei giovani rispetto al volontariato, per cogliere il loro immaginario, le aspettative o le diffidenze rispetto al volontariato e all’atteggiamento in generale dell’attivazione in prima persona per sé e per gli altri, anche attraverso il rispetto dell’ambiente e delle diversità e la risoluzione pacifica dei conflitti.
All’indagine iniziale hanno risposto 1.034 studenti di tutta la provincia e di tutti i cinque anni delle superiori, di cui solo alcuni hanno seguito parte del percorso. Secondo gli studenti le caratteristiche principali del volontario sono la generosità/disponibilità e la capacità di mettersi in gioco e la sua presenza in tutte le situazioni in cui c’è da rimboccarsi le maniche. Tuttavia solo per il 20% è un riferimento ideale e valoriale per gli altri e per la comunità. Più della metà degli studenti non sa cosa sia il Terzo settore, il 41% non conosce il Servizio Civile, più del 60% non ha mai fatto il volontario o frequentato un’associazione e il 40% non crede che il volontariato sia prescritto dagli psicologi contro la depressione o che il volontario riceva più di quello che dà (33%). Il 62% non ha mai o quasi mai affrontato il tema del volontariato a scuola e il 25% non si dichiara interessato ad affrontare il tema a scuola
Al termine del percorso è stato somministrato un altro questionario a 331 studenti e 70 docenti che invece hanno effettivamente partecipato al percorso. Completamente diverse le risposte, in quanto solo il 7,2% (contro, ripetiamo, il 25% della rilevazione iniziale) si dichiara non interessato o poco interessato ad affrontare il tema a scuola e il 34,2% contro il 16% si dichiara “moltissimo” interessato ad approfondire il tema a scuola e sommando le risposte “molto” e “moltissimo” si ottiene un 80,2% contro 41,4% .
E’ evidente anche la maturazione educativa e sociale di chi ha seguito il percorso, perché se nella prima rilevazione alla domanda “ritieni che i tuoi comportamenti quotidiani abbiano un’influenza sulla società in cui vivi” il 34,6% ritiene che la ricaduta sia minima se non nulla, dimostrando poca coscienza della propria corresponsabilità, nella seconda rilevazione invece la percentuale scende al 14,9%, con invece un 20% (contro il 6,2%) di ragazzi che ritiene massima la propria impronta e quindi la propria responsabilità sulla collettività.
Continuando ad analizzare i dati del questionario raccolto al termine percorso, si nota che solo il 12,5% contro il 45,7% della precedente rilevazione ritiene per nulla o poco probabile svolgere nei prossimi due anni un percorso di volontariato di almeno 20 ore (mentre ne sono certi rispettivamente il 30% contro il 15%). Sempre nella seconda rilevazione il 13% degli studenti e il 20% dei docenti rispondono “moltissimo” alla domanda se le attività del progetto sono risultate utili per riflettere sull’educazione civica e promuovere la cultura del volontariato e rispettivamente il 52% e il 62% rispondono che sono state molto utili, il 30% e il 16% abbastanza e 5% e 3% poco efficaci.
Approfondendo il monitoraggio finale risulta inoltre che solo il 13% degli studenti e il 2% dei docenti, poi, rispondono “poco” alla domanda sulla capacità del percorso di influire positivamente sulla crescita personale dello studente (rispettivamente 10% e 13% i “moltissimo” e 32% e 53% i “molto”), con ricadute positive persino sul rendimento scolastico, come dichiara il 72% degli studenti e l’87% dei docenti. E persino il comportamento viene positivamente influenzato, come dichiara l’84% sia degli studenti che dei docenti intervistati.
L’indagine si conclude con la richiesta del 95% degli studenti e del 98% dei docenti di proseguire l’attività nell’anno successivo (“moltissimo”: rispettivamente 33% e 48%; “molto”: 39% e 47%; “abbastanza”: 23% e 3%)
Interessante, inoltre, il fatto che il 25% degli studenti tra le varie tematiche da rafforzare nel futuro ha scelto proprio il volontariato, dimostrando che il percorso ha risvegliato e sdoganato un tema non sufficientemente inserito nella didattica. Altri temi molto richiesti sono: Diritti Umani/dialogo interculturale e solidarietà (50% e 40% delle scelte), sviluppo sostenibile (39 e 20%), legalità (38% e 14%), evidenziando che le tematiche proprie delle SiR e in particolare le tematiche di quest’anno centrano in pieno le richieste formative e gli interessi sia degli studenti che dei docenti.
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